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Omelia – Esaltazione della Santa CroceApertura dell’anno scout
Villa Pigna – 14 settembre 2025 ore 11.15

Care guide e scout, care coccinelle e lupetti, cari castorini, cari capi, cari membri del
MASCI, genitori, amici, fratelli e sorelle tutti,

oggi, con questa celebrazione, riparte un nuovo anno scout. È un tempo che si apre davanti a noi come un sentiero ancora da tracciare, un’occasione per rimettere in gioco il nostro desiderio di camminare, crescere, servire. Sappiamo che non si riparte mai da zero: ogni anno nuovo si appoggia su quelli precedenti. E proprio quest’anno, anche se non lo celebriamo oggi in modo ufficiale, ricorre un passaggio importante: sono quarant’anni che il nostro gruppo scout è in cammino. Un cammino fatto di passi concreti, di tende montate e smontate, di zaini sulle spalle e di vite che si sono intrecciate nella gioia del servizio. Questa memoria però non ci serve per guardarci indietro con nostalgia, ma per rinnovare con più forza il desiderio di andare avanti, con uno stile che non si improvvisa: lo stile del Vangelo. E proprio per questo, oggi la liturgia ci affida un segno e una Parola da portare con noi: la Croce di Cristo e il suo amore infinito per il mondo.

“Dio ha tanto amato il mondo…” Nel Vangelo di oggi abbiamo ascoltato parole che forse conosciamo bene, ma che meritano di essere ascoltate con nuovo stupore:

“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito…” (Gv 3,16). Questa non è una frase da biglietto d’auguri. È una rivelazione. Dio ha amato il mondo. Non un mondo ideale, perfetto, devoto. Il mondo reale: con i suoi limiti, le sue ferite, le sue contraddizioni. Il mondo in cui viviamo, camminiamo, e spesso ci perdiamo. E come lo ha amato? Donando il suo Figlio, fino alla Croce. Non ha mandato un messaggero, un angelo, un profeta. Ha mandato sé stesso, nella persona del Figlio. La Croce, allora, non è solo un simbolo religioso. È il linguaggio di Dio, che non si impone ma si offre. Che non si impadronisce ma si dona. Cari scout, la Croce di Gesù è il segno che può guidare anche il nostro cammino scout. In ogni anno vissuto nello stile di B.-P., voi imparate a:

  1. fare strada insieme;
  2. affrontare la fatica senza scorciatoie;
  3. prendere sul serio la vostra parola;
  4. e scegliere di servire, anche quando costa.

La Croce ci dice proprio questo: che amare davvero significa perdere qualcosa di sé per dare vita a qualcun altro.

Nel mondo di oggi, dove conta apparire, vincere, accumulare, voi scegliete un’altra via:
la via silenziosa della fedeltà, del servizio, della pazienza. È la via della Croce.
Ma è anche la via della vera libertà e della gioia profonda.

E oggi, mentre noi ci rimettiamo in cammino, una piccola vita muove i suoi primi passi nella fede: la piccola Carla, che riceverà il Battesimo. Anche su di lei abbiamo tracciato il segno della Croce, quel segno che non promette una vita facile, ma una vita accompagnata, amata, redenta. Accogliamola come comunità viva, capace di testimoniare con la vita che il Signore cammina con noi.

All’inizio di questo nuovo anno, non chiediamo al Signore solo energia, idee, entusiasmo, ma soprattutto un cuore che sappia amare come ama Lui: senza misura, senza paura, senza calcoli.

Signore Gesù, Tu che ci hai amati fino alla Croce, donaci di ripartire con cuore nuovo.

Rendici capaci di camminare con gioia,

di cercare la verità senza stancarci,

di servire in silenzio e con fedeltà.

Aiutaci a portare la Croce non come un peso,

ma come una luce sul sentiero,

segno dell’Amore che salva.

Fa’ che questo nuovo anno scout

sia tempo di crescita vera,

di fraternità sincera,

di scelte coraggiose.

Insegnaci a vivere la Promessa

come risposta al tuo amore,

e fa’ che ogni nostro passo

sia verso di Te.

Amen.

Don Francesco Fulvi