“Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.”

Leggendo l’articolo il fatto che si specifichi “diverse da quella cattolica” fa già riflettere sul perché questo debba essere specificato in quanto lascia intendere che sebbene tutte le religioni siano ugualmente rispettate e permesse quella cattolica ha in qualche modo una posizione privilegiata.

Il perché di questa particolare formulazione sta nella composizione dell’Assemblea Costituente nella quale c’erano varie anime tra queste quella di sinistra e la Democrazia Cristiana e questa frase è frutto di un compromesso tra le due.

Da notare come se lo stato è indipendente dalla chiesa anche la santa sede lo è ed ha fatto accordi con stati diversi dal nostro come ad esempio la Polonia, il Portogallo e la Spagna.

(Curiosità: in Francia vige ancora le legge di più totale separazione tra stato e chiesa)

Altra importate considerazione da fare sta nel fatto che non  tutte e religioni hanno Intese con lo stato e due esempi alquanto sorprendenti sono quella Cattolica e l’Islam.

Mentre il Cattolicesimo ha i patti lateranensi però l’Islam non ha alcuna forma di accordo e questo a portato a non poche incomprensioni sul permesso di indossare il burka.

Prima di iniziare ad analizzare cosa dice la legge al riguardo ci teniamo a precisare che burka è un termine di uno specifico copricapo e non un “tipo” di indumento, chiamare ogni velo Burka è come chiamare pollici tutte le dita della mano.

In Italia non c’è una legge che vieta espressamente il velo come in Francia e in Belgio ma spesso si fa riferimento all’articolo 2 legge 533 del 1977 il quale afferma che:

“E’ vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. E’ in ogni caso vietato l’uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino.”

La domanda che sorge spontanea è che cosa sia un “giustificato motivo”…carnevale va bene?

Possiamo dire con discreta dose di certezza che il velo è permesso nel nostro Belpaese in quanto chiunque abbia detto che non si poteva portare e stata smentito dallo stato.

Su Google se cercate ci sono molte storielle di sindaci che li hanno vietati (facendo riferimento al TULPS (testo unico leggi pubblica sicurezza)) e sono stati smentiti pubblicamente dal consiglio di stato. F.

Secondo noi la strada migliore è trovare un modo che rispettando e integrando culture diverse dalla nostra permetta comunque la sicurezza pubblica.

Certo è che a parole è tutto facile… visto che è facile scrivi nei commenti un disegno di legge che possa andare bene!


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